Quando hai smesso di ballare?
A capodanno abbiamo messo su YouTube i video di Just Dance, il famoso gioco della Nintendo Wii dove devi mimare i passi dei ballerini.
Erano anni che non ci giocavo. Quando eravamo più giovani io e i miei amici ballavano tanto, organizzavamo pomeriggi e serate a ballare, era una costante, che fosse in soggiorno davanti a un televisore o in qualche discoteca dal gusto discutibile (la maggior parte dei miei amici conosce a memoria la sigla dei MaGAYzzini, questo dice tutto!).
Io adoro ballare. Quando ero ancora più piccola, alle recite delle elementari, mi mettevano sempre “nel corpo di ballo” – certo, che ruolo vuoi dare alla bimba brasiliana? – per un periodo è stato anche il mio sport, ma le difficoltà della vita mi hanno portata a smettere.
Anche la mia mamma ballava, era bravissima oltre che bellissima. Ha delle foto di lei che si vergogna sempre di far vedere, chissà perché. In Italia ci siamo portate i due CD delle canzoni del festival brasiliano di musica di Parintins, dove due squadre si sfidano, ballando, raccontando i miti degli indios dell’Amazzonia. Ballavamo quelle leggende in soggiorno. Io mi aggrappavo alle sue gambe che mi sembravano infinite, sempre in movimento, non riuscivo a starle dietro. Non l’ho mai fatto.
Anche le mie sorelle ballano: Naomi sta imparando la danza classica, Bianca ora ha due piccole figlie già scatenate, Iacy invece è la più rigida di noi, e ci piace prenderla in giro per questo, alla fine siamo una famiglia di donne latine.

Il ballo è una delle ragioni del mio amore per l’India, che per me è sinonimo di sudore e musica Bollywood. Si balla nei film, si balla per il monsone e il sole. Quando a Dharavi, consegnavamo i certificati di fine corso agli studenti della ONG, c’era una cerimonia, e ballavamo. Ai matrimoni, è quasi d’obbligo ballare per gli sposi, è un regalo. Nell’estate 2017 ballavo sempre a Mumbai: con le mie coinquiline andavamo al Madeira & Mime, era un ristorante ma si finiva sempre a ballare tra i tavoli con giovani indiani, incravattati di modernità a fine giornata. L’anno scorso invece il ballo era parte delle nostre pulizie in casa, e ci divertivamo a vedere come Vale ci distraeva con i suoi balli pur di non farle.
Nei primi mesi del lockdown in Italia, preferivo i video di zumba a quelli di yoga. Lo so che diffidate di chi ascolta musica latinoamericana, io diffido di chi non sa a memoria Despacito. Oppure Obsesion.
In primavera, ho smesso. In primavera ho smesso di ballare, neanche un musical sotto la doccia. E mi dispiace. Ho lasciato che le mie preoccupazioni mi censurassero.
Ma va bene così, è tempo di nuovi passi ora.
Il sole è tornato a Toronto, sono tre giorni che si fa vedere dopo un mese in cui si nascondeva. Shreyank mi ha fatto i pancakes e ora facciamo una passeggiata. C’è il sole!
Tutto questo mi mette una grande voglia di ballare!

Testo ispirato da questa bellissima vignetta di Peanuts.
Mi hai fatto venire voglia di ballare, inizio subito!
Post bellissimo, ma vogliamo vedere le foto di tua mamma ballerina ❤️